Finale di stagione MTB nel pieno rispetto dell’architettura naturale del parco Otranto-Leuca
comunicato,
Un nome lungo tanto quanto la sua estensione lineare: Parco Naturale Regionale "Costa Otranto-Leuca e Bosco di Tricase. Sessanta chilometri di costa rocciosa tra Otranto e S. M. di Leuca. Un territorio da sempre molto battuto, dagli studiosi naturalisti del passato, a quelli contemporanei. Il 23 ottobre ospiterà nei suoi sentieri e tratturi il passaggio dei biker per l’ultimo evento MTB di stagione.
La peculiarità di questo territorio trova una spiegazione nella sua posizione geografica e nella sua storia geologica: un'area rocciosa, ecologicamente isolata rispetto alla restante parte del Salento, distante dai Balcani appena 80 chilometri. Uno scenario geografico dalle caratteristiche conservative, in cui numerose specie trovano rifugio nelle loro migrazioni storiche e tante altre trovano il luogo ideale dove evolversi. Il Parco, anche per queste ragioni, rappresenta oggi un luogo di concentrazione di rarità botaniche e faunistiche, in alcuni casi endemiche ovvero limitate a una ristretta area geografica, in altri casi anfiadriatiche, distribuite esclusivamente sulle due sponde dell'Adriatico.
Le praterie steppiche sono il tipo di habitat che hanno sostenuto per secoli l'allevamento tradizionale. Esse occupano circa 3/4 dell'estensione dell'intero Parco, importanti sia sul piano economico e culturale, sia sul piano naturalistico, ragion per cui sono riconosciute dalla normativa europea (Direttiva 92/43/CEE) come un tipo di habitat prioritario, che necessita quindi di interventi urgenti di tutela.
Il sistema dei sentieri del Parco, rappresenta oggi una rete di connessione strategica tra i principali attrattori che questo vasto territorio esprime.
La possibilità di collegare l’entroterra con la costa, i beni storici con quelli naturalistici, i siti archeologici con il paesaggio agrario, offrono l’opportunità di attraversare, leggere e interpretare le diverse unità paesaggistiche che il Parco contiene.
Dalla Cava di Bauxite ai Pascoli otrantini, dalla pineta di S. Cesarea alla Rocca di Castro. Paesaggi diversi, a tratti aspri ed impervi, a volte incredibili nelle loro arcaiche trasformazioni. Un intreccio di percorsi interpoderali, mulattiere, stradine rurali, passaggi tra muretti e terrazzamenti, definiscono un reticolo che oggi appare disegnato da un altro uomo, da un manovale del paesaggio in continuo rapporto con gli elementi primordiali quali roccia, terra, acqua, piante.
La millenaria frequentazione antropica trova per queste vie straordinarie testimonianze: è il caso dei resti del paleolitico e del neolitico rinvenuti nella grotta Zinzulusa e grotta Romanelli di Castro e nella grotta dei Cervi, con l’eccezionale arte parietale a Otranto.
Durante la visita al Parco, non sarà poi raro imbattersi nelle tracce di un passato più prossimo: pajare, masserie fortificate e torri dominanti il paesaggio.
Non mancheranno le splendide ville nobiliari che tradiscono, nei loro multiformi stili, la vocazione di quest’ area e la sua importanza strategica, da sempre crocevia di civiltà. Stratificazioni storiche, segno del lavoro delle genti che hanno abitato e percorso questi luoghi, che imprimono una forte caratterizzazione al territorio.
Un luogo da scoprire, il Parco naturale regionale Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase è una realtà da vivere con una riscoperta sensibilità e consapevolezza.
Il luogo ideale da scoprire in sella alla bicicletta, magari il penultimo weekend di ottobre!!
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