Internazionali d’Italia Series

Dalla Val Casies un segnale per Tokyo: Kerschbaumer c’è

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photo credits ©Alice Russolo


Il campione altoatesino conquista il primo successo stagionale, piegando nel finale un ottimo Avondetto, e manda un messaggio importante al CT Celestino. Catharine Pendrel torna a vincere a soli quattro mesi dalla maternità


Internazionali d’Italia SeriesL’Alto Adige regala sempre alla Mountain Bike e ad Internazionali d’Italia Series splendide pagine di sport, e Mercoledì 2 Giugno Valle di Casies ed il Südtirol Trophy hanno offerto esattamente questo, e anche qualcosa in più.

Nella bella giornata di Val Casies, verde e splendida sorpresa per tanti fra atleti e addetti ai lavori, è arrivata anche la notizia più attesa per i colori italiani. Dopo un inizio di stagione complesso e a tratti frustrante sul piano dei risultati, Gerhard Kerschbaumer (Specialized Racing Team) ha colto la prima vittoria stagionale in grande stile, rilanciando le proprie ambizioni in vista dei Giochi di Tokyo e dei Mondiali in Val di Sole, un obiettivo sentito dall’altoatesino ancor più dei cinque cerchi.

Può sorridere il CT Mirko Celestino, così come sorride anche Catharine Pendrel (Clif Pro Team), una grande campionessa capace di tornare al successo appena quattro mesi dopo aver dato alla luce la sua primogenita. Per la gara organizzata dal SSV Colle/Casies, due campioni sul primo gradino del podio e due belle storie da raccontare: difficile chiedere di più a questa quarta tappa di Internazionali d’Italia Series.
 
UOMINI OPEN: KERSCHBAUMER PIEGA UN SUPER-AVONDETTO

 
Era il 20 Luglio 2019 quando Gerhard Kerschbaumer vinceva a Chies d’Alpago il suo secondo titolo italiano consecutivo, poche settimane dopo aver conquistato l’edizione 2019 di Internazionali d’Italia Series. Da allora, un lungo digiuno di successi, passato anche per la mesta stagione del COVID, interrotto Mercoledì 2 Giugno proprio nel suo Alto Adige, in quella Val Casies che lo aveva visto correre da bambino, e oggi lo ha ritrovato campione, e al meglio delle sue grandi doti.
 
Sul duro tracciato della 4a tappa di Internazionali d’Italia Series, Kerschbaumer ha voluto subito imporre il ritmo e mettere le cose in chiaro – così come subito chiaro è stato chi fosse l’unico atleta capace di contrastarlo: reduce dal primo podio in Coppa del Mondo Under 23, Simone Avondetto (Trek-Pirelli) continua a dimostrare, gara dopo gara, di essere competitivo ai massimi livelli.
 
In una gara selettiva, in cui il 30enne del Team Specialized ha più volte cercato di forzare il ritmo, in salita e nelle discese tecniche, il miglior Under 23 di Internazionali d’Italia Series ha risposto colpo su colpo fino alla penultima tornata, quando ha dovuto concedere a Kerschbaumer lo strappo decisivo. Alla fine, saranno 37 i secondi di scarto fra Kerschbaumer ed il piemontese, che grazie a questo risultato è salito in vetta – per un solo punto – alla classifica generale Uomini Open di Internazionali d’Italia Series ad una gara dal termine.
 
Per Kerschbaumer, invece, c’è il primo successo con la nuova maglia rosso-nera, e soprattutto la convinzione che la ruota stia finalmente girando: “Oggi è andata veramente bene,” ha raccontato l’altoatesino. “Onestamente non ero preoccupato della mancanza di risultati di questo primo periodo, ormai mi conosco bene e so che quando arriva la bella stagione riesco a tirare fuori il meglio di me. Oggi in Val Casies faceva caldo, e le sensazioni sono state proprio quelle che speravo. Complimenti agli organizzatori per un percorso di alto livello; so che l’anno prossimo qui ci saranno i Campionati Italiani, e per me è una bella notizia. Adesso però guardo avanti, verso Tokyo – so che anche lì farà caldo – e verso la Val di Sole: il mio sogno più grande è un titolo mondiale in casa, magari davanti ad un bel pubblico festante. Speriamo di realizzarlo.”
 
Alle spalle dei due duellanti, il cileno Martin Vidaurre si è inserito al terzo posto ad 1.01, davanti ad Andreas Vittone (KTM Protek Elettrosystem) e Anton Sintsov (Struby Bixs Team). Ottavo Gioele Bertolini (Trinx Factory Racing) dietro ad un ottimo Davide Toneatti (Team Rudy Project), decimo posto per Nadir Colledani (MMR Racing Team).
 
CATHARINE PENDREL
CATHARINE PENDREL
DONNE OPEN, DOMINA IL CANADA: VINCE CATHARINE PENDREL 
In campo Donne Elite, Valle di Casies – Südtirol Trophy ha ospitato una delle prove più dure dell’intera stagione fin qui: ben cinque più lancio i giri sul tracciato da 4 km e 175 metri di dislivello, che hanno regalato quasi un’ora e quaranta di grande sfida.
 
A vincere la prima edizione del Südtirol Trophy è stata la canadese Catharine Pendrel (Clif Pro Team), un’atleta non certo nuova al primo gradino del podio: la 41enne nordamericana ha infatti nel suo palmares ben due titoli generali della Coppa del Mondo e una medaglia di bronzo olimpica conquistata a Rio 2016.
 
Per lei, tuttavia, il successo di Val Casies ha un sapore speciale, dato che arriva appena quattro mesi dopo la sua gioia più bella: solo a fine Gennaio, infatti, la Pendrel aveva dato alla luce la piccola Dara, che ha potuto abbracciare subito dopo il traguardo. Per la canadese si tratta quindi del primo successo dopo il rientro alle gare.
 
Dopo il giro di lancio condotto dall’altra canadese Jennifer Jackson (Norco Factory Team XC), la Pendrel ha preso decisamente il comando delle operazioni dal secondo giro, con la sola leader del circuito Chiara Teocchi (Trinity Racing) capace di mantenersi a distanza ravvicinata.

La situazione è mutata solo nell’ultima tornata, quando la Teocchi ha pagato gli sforzi dei primi giri, mentre l’altra canadese Sandra Walter è riuscita in una notevole rimonta, terminando al secondo posto a soli 7 secondi dalla vincitrice. Terzo posto a 1.21 per Teocchi, sempre più in testa alla classifica generale del circuito, solo quarta a 2.38 Eva Lechner (Trinx Factory Racing) davanti a Martina Berta e all’atleta di casa Greta Seiwald (entrambe Santa Cruz-FSA).
 
“È stata una gara veramente dura, più lunga rispetto a quanto siamo abituate – ha raccontato la Pendrel – ma su un percorso veramente bello. In carriera ho corso poco in Italia, a giudicare da questa gara dovrei farlo molto di più. Sono reduce dal principale blocco di lavoro di questa stagione e non sapevo davvero cosa aspettarmi oggi: sono felice per aver dimostrato a me stessa di poter tornare così forte dopo la maternità. Ora continuo a lavorare in vista della Coppa del Mondo e dei Giochi di Tokyo, dove spero di vivere un’altra giornata da ricordare.”
 
JUNIOR: SIFFREDI LI SFIANCA TUTTI, CORTINOVIS ANCORA IMBATTIBILE
 
Come di consueto, agli Junior Uomini è toccato l’onore di aprire le danze nella quarta tappa di Internazionali d’Italia Series, e inaugurare quindi la prima volta di Val Casies – Südtirol Trophy.
 
Le quattro tornate più giro di lancio sull’anello altoatesino si sono confermate dure e selettive come da previsioni. Ne è uscita una gara ad eliminazione, che ha visto progressivamente sfaldarsi il gruppo al comando, fino a far emergere chiaramente il più forte di giornata: il campione italiano Matteo Siffredi (Scott-Libarna) si è preso la prima affermazione stagionale nel circuito, distanziando di 40 secondi Filippo Agostinacchio (Scott-Libarna) e Yannick Parisi (Cicli Lucchini).
 
I tre protagonisti si erano portati al comando durante la prima tornata, ma nei giri seguenti prima Parisi e poi Agostinacchio hanno ceduto il passo al ritmo dell’atleta ligure, che negli ultimi chilometri ha potuto gestire il ritmo. Agostinacchio ha vinto lo sprint fra i due valdostani, confermandosi inoltre in testa alla classifica di Internazionali d’Italia Series con una sola gara ancora da disputare, proprio quella di casa a La Thuile.
 
In campo femminile, Sara Cortinovis (Four ES Racing Team) ha proseguito la sua stagione perfetta, vincendo la quarta gara in altrettante prove di Internazionali d’Italia Series nella categoria Junior Donne. Netto il margine sulle rivali: secondo posto a 3.07 per Noemi Planckesteiner (Trinx Factory Racing), terzo per Sophie Auer (A.s.d. St. Lorenzen Rad) a 4.30.
Dalla Val Casies un segnale per Tokyo: Kerschbaumer c’è
photo credits Alice Russolo
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