
Fin dal via è stato chiaro il canovaccio della gara: Van der Poel contro il Belgio. Sono addirittura in sei, infatti, gli atleti in celeste a provare a mettere in difficoltà il campione del mondo. La prima stilettata di Van der Poel arriva dopo sei minuti di corsa; gli unici che riescono a seguirlo sono Iserbyt e Michael Vanthourenhout, che non mollano la sua ruota.
Così la corsa diventa improvvisamente più tattica e anche Quinten Hermans, Laurens Sweeck e Toon Aerts tornano in gioco, in quello che è un accerchiamento belga vero e proprio nei confronti del temutissimo Van der Poel. Iserbyt non vuole fare da comprimario e prova a sua volta ad alzare il ritmo, senza però impensierire l'olandese.
La gara si decide così all'ultimo giro: Van der Poel mette il piede sull'acceleratore, Iserbyt prova a resistere ma si vede costretto a perdere alcuni metri che non riuscirà più a recuperare. Terzo gradino del podio per Laurens Sweeck, sempre della pattuglia belga, mentre l’atteso Tom Pidcock ha dovuto accontentarsi dell’ottavo posto, alle spalle di sei atleti belgi.
“Sono felice di questa maglia,” ha commentato Van der Poel, “anche se è oggi è stata veramente dura, su un percorso pesante dove era difficile riuscire a fare la differenza, anche per merito di avversari di livello altissimo. Vincere qui è il miglior viatico per proseguire la stagione di ciclocross verso il Mondiale, poi il mio 2020 prevede le Classiche su strada, e poi la corsa alla prova Olimpica in Mountain Bike. Il fuoristrada sarà probabilmente il mio focus principale dell’anno, potrei pensare anche di puntare alla Coppa del Mondo in MTB. Intanto però mi godo questa maglia, e una giornata bellissima con un pubblico veramente speciale. Il grande ciclocross dovrebbe venire in Italia più spesso."
